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Possibili correlazioni tra diffusione del virus COVID19 e inquinamento

GENOVA, 11/03/20

Nel mezzo del bailamme mediatico provocato dalla diffusione del virus mi capita di leggere una interessante disamina di una possibile correlazione tra virus ed inquinamento che merita l’attenzione di chi studia questi fenomeni e dell’opinione pubblica, per una seria presa di coscienza sulla pericolosità intrinseca dell’inquinamento su diversi fronti e sulla correlazione tra diverse aree geografiche in particolari condizioni meteorologiche (al fine di prendere coscienza che nessuna città è un’isola, ma che siamo fortemente collegati e facente parte ormai di un unico grande scenario mondiale, si vedano le foto più sotto, riguardanti il collegamento tra il golfo di Genova e la pianura padana, uno dei siti più inquinati al mondo).

A seguito di questo articolo, molti altri ne sono seguiti nei giorni seguenti in quanto il tema è, fortunatamente, di scottante attualità per la comunità scientifica. Si riportano di seguito alcuni link al tema in oggetto:

-) articolo di Rainews del 17/03/20 Coronavirus, ricerca medici ambientali: “Polveri sottili accelerano diffusione virus”

-) articolo della EPAH European Public Health Alliance del 16/03/20

-) articolo di Europa Today “Lo smog aumenta la mortalità del coronavirus

-) in aggiornamento…. siete pregati di riportare nei commenti gli articoli che troverete sull’argomento

Purtroppo l’inquinamento che si accumula in pianura padana viene regolarmente scaricato sulla Liguria tramite i valichi a seguito del cambio di vento (tramontana) ed in particolari condizioni è più che tangibile, lo si vede ad occhio nudo. Pensiamo per esempio alle malattie della zona del savonese che sono state attribuite alla centrale di Vado ma che potrebbero essere in correlazione anche con queste correnti mefitiche.
Nei giorni di tramontana vengono scaricate sullo specchio acqueo vicino a Genova ingenti quantità di inquinanti che potrebbero essere messe in correlazione con le alte concentrazioni di ozono del periodo estivo (gli inquinanti a gas di scarico sono i precursori nella formazione dell’ozono in presenza di forte insolazione sullo specchio acqueo.
In particolari condizioni meteo è tangibile il carico inquinante portato dai venti e proveniente dalla pianura padana, visibile all’orizzonte come una coltre di atmosfera dal colore grigiastro o giallastro (presenza di ossidi di azoto)

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