Archivi del mese: ottobre 2015

ed ecco a voi la “Anemmu song”: Zena da-a mae bicicletta!

Ecco a voi la canzone più lenta della storia. Scritta di getto in una sera nel lontano 2009, modificata incessantemente grazie al cesello di diversi cultori della lingua genovese, registrata poi in un pomeriggio nello studio di Lorenzo prezioso amico, corista e fonico dalla pignoleria e cura proverbiale insieme agli altri amici Matteo, Laura ed Andrea che hanno prestato il loro prezioso contributo artistico improvvisando l’arrangiamento.

Il video è stato ripreso in due annetti buoni, quando la giornata dava lo spunto per una uscita alla cattura di immagini, ed è stato poi ultimato e montato grazie al lavoro fine di Michele, un altro paziente e creativo amico che ho incontrato sul percorso della musica e della passione per la propria città.

I pedalatori hanno dato il loro contributo fondamentale per infondere la gioia che abbiamo condiviso in quell’uggioso sabato mattina.

Ecco a voi il prodotto finale di questo percorso, che ci ha seguito mentre nel frattempo a genova cresceva insistentemente il numero di persone che usano la bici (così è nata la frase “ma ogni giorno un o s’adescia” che frattanto è diventata reale).

Pensate che quando è nato il primo testo in effetti le bici erano davvero ancora poche ma il fermento era tanto.

Ora vorremmo davvero che queste parole entrassero nelle teste e nei cuori scalfendo un pò le nostre abitudini.

anemmusong

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Resoconto della pedalata da Gavette a Nervi del 19/09/15

ecco il video della pedalata verso nervi. Chi c’è stato può commentare tutte le sensazioni belle e brutte che siano di cui è stato testimone? ci farebbe molto piacere per capire se siamo gli unici a godere fortemente di questo percorso ogni volta che lo percorriamo. Considerate che il percorso a cui si ispira non è stato del tutto effettuato per via dei sensi unici contrari.

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Biciracconti: Graziano e l’auto che non c’è più

Un racconto di Graziano Meloni.

Ho 51 anni, da circa due e mezzo vivo a Genova proveniente dal lago di como, ove ho vissuto per circa vent’anni.
Lavoro nel pubblico impiego, pratico vari sport, in prevalenza running e bici.
Già nei miei trascorsi lariani, utilizzavo la bici sia per sport che per recarmi al lavoro, mentre l’unica auto di famiglia veniva utilizzata prevalentemente da mia moglie per la spesa, il trasporto della prole e servizi vari.
Nel 2009, dopo essermi separato, mi sono trasferito in un paesino di montagna a 30 km da Como, cosa che mi ha costretto a motorizzarmi.
Ed è qui, che pian piano, ho iniziato a detestare quella scatola di metallo, che oltre a farmi sentire un prigioniero, seppur fosse una economicissima c1, mi costringeva a spese gravose sul mio già magro bilancio mensile….!! Paga la rata, metti la benzina, paga l’assicurazione, il tagliando, metti le gomme da neve togli le gomme da neve, qualche inevitabile multa…… 4 anni di citroen c1 = circa 22 mila euro calcolati a occhio e croce….!!! TROPPI !!!!
Cosi, quando ho deciso di trasferirmi a Genova, dopo aver studiato un po la città, ho capito che li la macchina non mi sarebbe servita, anzi….. mi sarebbe stata molto di impiccio…. un peso.
Nel frattempo, essendomi appassionato al cicloturismo, ho deciso che il mio viaggio di trasferimento definitivo sarebbe avvenuto in bici.
Portate le ultime masserizie con la c1, sono quindi ritornato a como, ho venduto l’auto a un collega e son partito in sella alla mia bicicletta, una mtb trek marlin attrezzata con portapacchi e borse, alla volta di Zena.

Mi avevano messo in guardia…. Genova non è una città per bici, ci son troppe salite, non c è spazio…..c’è molto traffico….. eppoi…. diciamocelo chiaro, voi ciclisti rompete proprio, siete sempre in mezzo ai piedi. Così tuonavono i commenti dei primi Genovesi conosciuti al mio arrivo. DEVI PRENDERTI UNO SCOOTER…. mi dissero (e mi dicono ancora).
Ma io i miei conti li avevo già fatti: La bici per lo sport e per piccoli spostamenti quotidiani. Il treno per spostarmi da cittá a città e mezzi pubblici cittadini quando piove oppure ho fretta.
Ormai è due anni e mezzo che vado avanti così e non sento la benchè minima nostalgia dell’automobile anzi…. davvero un pensiero in meno, un pó come aver spezzato una catena, essersi liberati di un problema. Basta bolli, basta assicurazione multe meccanici e menate varie.
Le poche volte che è capitato di averne bisogno, l’ ho noleggiata; troverete tutte le offerte di autonoleggi low cost. Mi è capitato di noleggiare auto per 30 o 40 euro dal venerdi al lunedi, con kilometraggio illimitato. Ritiro e consegna all’aeroporto.
E se hai un urgenza di notte??? , chiedono amici e colleghi (quale sara mai sta urgenza notturna poi boh). PRENDO IL TAXI diamine….. se anche mi costasse venti ..trenta euro, non sará mai come doversi mantenere una macchina.
Concludendo, mi sento di dire che il privilegio di rinunciare alla macchina è legato a fattori quali il posto dove abiti, la presenza di figli piccoli ed altro e non tutti possono permettersi questo lusso.

E’ anche vero però che la gran parte delle persone che vivono in grandi città, mantengono la macchina per una sorta di dipendenza psicologica più che per reale necessità e l’utilizzo è per lo più legato a svago o sfizio. Me ne sono reso conto nei numerosi confronti con colleghi e amici, i quali non concepiscono un’esistenza senza auto. Magari pensano che mi abbiano ritirato la patente o pignorato l’ auto. Niente di tutto ciò, coi soldi che prima spendevo per la macchina, ora mi cambio una bici all’anno e con questa mi ci faccio delle fantastiche vacanze.
Sono appena tornato da un viaggio di duemila km, Genova …Gibilterra in sella alla mia cinelli bootleg…. con rientro da Siviglia in aereo. Alberghi e ristoranti tutti I giorni.
Con una … o più macchine da mantenere…. non me lo sarei potuto permettere.

Graziano Meloni.

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