Proviamo a stilare una lista dei benifici che l’uso della bicicletta può dare al suo utilizzatore ed alla collettività nella quale si vive e ci si muove; alcuni vantaggi sono diretti ed immediatamente fruibili per il ciclista, altri sono benefici indotti che possono iniziare a sentirsi sono quando una certa parte della popolazione che si sposta giornalmente in città inizia a farlo costantemente in bicicletta:
BENEFICI DIRETTI
- fa percorrere grandi distanze con poco sforzo (consumo a km circa un quarto di un uomo a piedi in piano, un decimo di una moto ed un ventesimo di una automobile di piccola taglia ed un quarantesimo di una auto di taglia media)
- tonifica il tuo corpo, scolpendo gambe marmoree!!!! ci permette di tenere il fisico in forma, lubrificando le articolazioni della gamba e mantenendole giovani, tonificando i muscoli, mantenendo attiva la circolazione sanguigna, sviluppando endorfine che ci tengono alto il morale
- richiede poco spazio: si possono parcheggiare fino a 18 bici normali e 42 pieghevoli al posto di un’auto
- puoi riparartela da solo, è semplice e poi c’è il “ciclo-riparo”
- costa veramente poco: i soldi che ci avanzano restano in tasca e non volatilizzati in miliardi di molecole di CO2 e gas mefitici!
- si arriva velocemente al lavoro, infatti negli spostamenti intorno ai 5 km la bicicletta è uno dei mezzi più rapidi soprattutto per il fatto che generalmente non si perde tempo per il parcheggio e si parte direttamente da casa.
- non sappiamo più cosa sia la pancetta
- piace da matti ai nostri bambini: anche gli spostamenti brevi in città con i bambini potrebbero essere effettuati in bici, creando opportune vie protette
- ci permette di accorciare i tempi di trasferimento sulle lunghe distanze o su dislivelli sensibili portandola sui mezzi pubblici (treni, ascensori, metropolitane; meglio se con bici pieghevoli)
- ci permette di diventare pedoni in un secondo: basta scendere e spingere. anche in salite a forte pendenza possiamo spingerla senza faticare troppo
- ci dona libertà di movimento in centro, anche dove altri mezzi non possono andare (zone pedonali, ZTL, ….)
- non ci fa sentire in colpa di sgasare il mondo dove noi stessi viviamo
- ci permette di cercare percorsi alternativi al traffico più intenso, in modo da limitare i danni ed anche il solo fastidio da smog e da rumore.
- ci permette di muoverci anche nelle zone pedonali delle città, accessibili a bici od a piedi in caso di forte afflusso di pedoni
- il tempo che si risparmia rispetto allo stare in coda per ore nella propria auto, lo si può dedicare ad attività vitali e produttive, come l’accudimento della prole, la lettura di un buon libro…… e lascio immaginare altro!
BENEFICI INDOTTI NELLA COLLETTIVITA’
- aumenta il benessere mentale e fisico, riducendo quindi la spesa sanitaria pubblica indotta da stress e scarso movimento: qui ci vorrebbe un medico e/o un economista per affrontare il risparmio che potrebbe derivare sulla sanità pubblica
- annulla (o riduce in caso di uso combinato dei mezzi pubblici) il consumo di carburante e delle emissioni di gas serra ma anche di composti cancerogeni nell’ambiente in cui viviamo: aumenta la durata delle riserve di petrolio per usi benefici
- l’aumento del numero di biciclette si trasforma in: minore traffico, minore velocità e quindi aumento della sicurezza anche per i pedoni e per motociclisti
- Aumento della capacità di acquisto delle famiglie (disfandosi dell’auto di proprietà che mediamente costa: 1.675 euro per l’acquisto dell’auto, 3.109 euro di spese annuali per l’utilizzo, fanno 4.783 euro per ogni auto all’anno. Solo che in Italia oggi ci sono tre auto ogni due famiglie, cosicché il costo annuale per famiglia per l’auto va moltiplicato per 1,5, e così sale fino a 7.175 euro1.400€ all’anno) e possibile aumento dell’indotto economico locale e riutilizzo nella manutenzione degli spazi pubblici. Infatti usando la bicicletta per gli spostamenti quotidiani non serve avere l’auto di proprietà e la si utilizza solo quando veramente serve, ovvero per acquisti massicci, viaggi mediante noleggio o condivisione con amici, vicini….L’auto può essere tranquillamente sostituita da un coacervo di servizi come il trasporto pubblico, il carsharing, carpooling, auto a noleggio, taxi, “auto condominiali” o rionali. Provate a pensare quanti taxi potete prendere con 4.700€.
- aumento dell’indotto legato al trasporto pubblico (vedi punto precedente) , rivitalizzazione di AMT sua conseguente rivitalizzazione: incentivazione alle famiglie all’uso dei mezzi con nuovi abbonamenti annuali con sconti per famiglie, taxi collettivi con bici pieghevoli, Carsharing più diffuso e capillare con auto non inquinanti, forme di carsharing locali decentrati: auto condominiali o rionali.
- diminuzione delle auto parcheggiate nelle strade, che vengono mediamente utilizzate molto saltuariamente stando lì a rubare spazio ed a rovinare la visuale: maggior decoro pubblico
- aumento del valore di immobili in zone difficilmente raggiungibili o deprezzate dal traffico o dalla difficoltà di parcheggio: tali zone potrebbero essere servite da mezzi AMT più piccoli e frequenti (tipo skibus nelle località sciistiche)
- aumento della qualità della vita e della fruibilità delle aree pubbliche: e quindi aumento del turismo attirato dalla vivibilità, diminuzione dell’età media della popolazione per incentivazione famiglie giovani ad abitare in città più vivibili; ricordiamoci che la capienza massima di Genova è stata negli anni ’70 di 820.00 abitanti quindi Genova può ospitare una grande quantità di nuovi abitanti
- Aumento del turismo e del suo indotto; per uso di biciclette sia su strada (turismo storico ed artistico) che fuoristrada (turismo da divertimento su MTB)
- La diffusione dell’uso massiccio delle biciclette può dare impulso ad una nuovo settore economico (che si può chiamare “verde” a pieno titolo) incentrato sui servizi ad esse legati come: officine, negozi specializzati, cicloposteggi custoditi in corrispondenza di stazioni ferroviarie, metropolitane e punti d’attrazione turistici e/o ospedalieri, culturali, abbigliamento per bicicletta in città, gadgets, servizi di noleggio bici , ecc.
- Riduzione della spesa pubblica attualmente incentrata su mezzi pesanti ed ingombranti come le auto che costringono le amministrazioni ad ingenti spese per la manutenzione del manto stradale perennemente rovinato dal costante passaggio dei mezzi e alla realizzazione e manutenzione di aree enormi dedicate al posteggio delle auto, sottraendo prezioso spazio pubblico in una città collinare stretta tra mare e monti (a titolo d’esempio, nell’area di posteggio per un’auto ci possono stare fino a 42 bici pieghevoli).
- Recupero di vie e strade attualmente poco frequentate ma che una volta adattate con un’opportuna segnaletica e accorgimenti a poco prezzo all’uso ciclistico urbano possono riqualificare un’area altrimenti inutilizzata, si pensi alle numerose creuze e stradine secondarie di corollario alla viabilità principale (via camilla in albaro, via delle gavette, antica romana di Quarto-Quinto …..vedi percorsi secondari: https://anemmuinbiciazena.wordpress.com/2011/12/06/zena-bikepaths-da-gavette-a-brignole-su-viabilita- secondaria/ https://anemmuinbiciazena.wordpress.com/2012/01/04/zena-bicipills-da-brignole-a-san-martino-passando-per-il-lido-di-albaro/
- La diffusione delle biciclette può portare ad una sinergia con pedoni per un potenziamento ed un miglioramento nel numero e nella qualità dei mezzi di risalita, insieme ad una riorganizzazione delle linee di forza del TPL, basate non più su numerosi ed inquinanti mezzi obsoleti a gasolio ma su linee tranviarie moderne (sul modello vincente delle città francesi) e sull’opportuna estensione della metropolitana.
ora sono un pò stanco di scrivere punti, lascio a voi libertà di fantasia per scovare altri vantaggi insiti nell’uso della bicicletta: sbizzarritevi!!!!
Allego una lista di benefici all’automobilista tratti da un divertente post di Bicisnob
http://bicisnob.wordpress.com/2011/02/05/e-sento-che-per-questo-tu-stai-per-dirmi-grazie/
E sento che per questo tu stai per dirmi grazie
Per strada, in bicicletta, mi basta poco spazio ed evito di aggiungere traffico al tuo traffico, che so che al volante hai sempre tanta fretta e un auto in coda in più fa crescere il tuo strazio. E sento che per questo tu stai per dirmi grazie!
Davanti scuola filo senza gas di scarico, e non aggiungo smog allo smog del tuo bambino, che so che devi proprio accompagnarlo in auto, 1.600 metri! Mica sei lì vicino. E sento che per questo tu stai per dirmi grazie!
A casa della nonna non fermo in doppia fila, che so che hai ragione a dire: è eutanasia! uccidere una vecchia che impiega così tanto a uscire dalla macchina ferma in mezzo alla via. E sento che per questo tu stai per dirmi grazie!
Al semaforo mi sfiori e io son senza clacson, e sbatto sul selciato ma non emetto suono, che so che è un tormento quella tromba nelle orecchie un urlo assordante che sovrasta il frastuono. E sento che per questo tu stai per dirmi grazie!
In ufficio arrivo e non rubo mai il parcheggio, che so quale fatica girare tutt’attorno alla ricerca di un buco che non si trova mai e perdere mezz’ora e qualche volta peggio. E sento che per questo tu stai per dirmi grazie!
Al sabato passeggio in centro senza fretta, e non allungo oltre la coda verso l’outlet, che solo poche ore di un sabato invernale passeggi pure tu nel centro commerciale. E sento che per questo tu stai per dirmi grazie!
Sotto casa passo felpato, e quasi non t’accorgi, che so che tu riposi dopo un giorno infernale, tra traffico, lavoro e tanto, troppo rumore un uomo solo in auto, in mezzo ad un ingorgo. E sento che per questo tu stai per dirmi grazie!
All’incrocio, finalmente, lo aspettavamo da un pezzo, mi fai un gesto rapido, mi guardi, io guardo te, abbassi il finestrino e allora lì lo sento, che urli: A ciclista! Ma levate dar cazzo!
Da la repubblica del 2-XII-06
La bicicletta richiede poco spazio. Se ne possono parcheggiare 18 al posto di un’auto.
Ce lo ricorda lvan Illich, un antropologo scomodo, favorevole alla modernità conviviale a basso consumo di energia. Il libro è attuale, si chiama Elogio della bicicletta (con post-prefazione di Franco La Cecla). Sono passati 33 anni e l’automobile è sempre più un ossimoro, impedisce all’individuo di spostarsi.
«Nei paesi dove non esiste un’industria del trasporto, la gente riesce a ottenere lo stesso risultato andando a piedi ovunque voglia, e il traffico assorbe dal tre all’otto per cento del tempo sociale». Gli Usa investono nei veicoli tra il 25 e il 45 per cento di tutta l’energia di cui dispongono e la maggior parte di questa energia serve a spostare persone immobilizzate con delle cinghie. Al solo scopo di trasportare gente, 250 milioni di americani destinano più combustibile di quanti ne impiegano 1,3 miliardi di cinesi e di indiani. E tutto per la voglia di un’accelerazione dissipatrice di tempo.
Illich pedala con una meta: non si può accettare che la geografia del paese venga modellata in funzione dei veicoli e non delle persone. L’americano dedica ogni anno alla propria auto più di 1.600 ore. Per fare circa 12 mila chilometri: appena sette chilometri e mezzo per ogni ora. Il prodotto dell’industria del trasporto è il passeggero abituale che, esasperato dalla penuria di tempo, chiede una dose maggiore di droga: cioè più traffico e mezzi. Aspetta la salvezza da innovazioni tecniche, dimentica che sarà sempre lui a pagare il conto. Drogato, non sa più affrontare da solo le distanze. “Incontrarsi” per lui significa essere collegato dai veicoli. Non vuole essere più libero come cittadino, ma più servito come cliente. Vuole un prodotto migliore, non liberarsi dall’asservimento ai prodotti.
Rinfrescate la testa: pedalate, gente.
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