Archivi del mese: febbraio 2016

Chiarimenti sull’articolo di Repubblica circa il percorso Gavette-Brignole su strade secondarie.

Qualche giorno fa avevamo appreso da un articolo di Repubblica Genova che il percorso Gavette – Brignole su strade secondarie “era tramontato” ed avevamo scritto questo commento.

Abbiamo contattato l’articolista sig. Francesco La Spina per chiarimenti ed abbiamo avuto la risposta seguente:

La fonte riguardo il fatto che lo sviluppo della pista sarebbe stato accantonato a livello comunale è il Municipio Bassa Val Bisagno; il loro parere è negativo per i posti auto che salterebbero nel loro territorio.

Abbiamo anche ricevuto un commento dell’Assessore comunale Dagnino la quale si è ritenuta estranea alla informativa data.

Ringraziamo Repubblica Genova per il chiarimento ma a questo punto ci chiediamo se il problema dei parcheggi non poteva in qualche modo essere bypassato.

Come possiamo pensare che una ipotesi di lavoro sulla ciclabilità debba completamente essere scartata per via di un intoppo su ti un piccolo tratto di essa?

A nostro parere il tratto di via Bobbio-Canevari che potrebbe essere interessato è molto ridotto e potrebbe essere agevole realizzare una via ciclabile come in via XX settembre a destra della corsia bus senza di fatto intaccare alcun posto auto.

Tutto il resto della viabilità corre su strade secondarie che non intaccano assolutamente alcun posto auto.

Appreso che l’associazione Amici di Pontecarrega è determinata a portare avanti questo percorso come noi uniremo le forze e ci batteremo inseme per questo.

NOI NON MOLLIAMO

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I dati del censimento 2011 sulle modalità di spostamento, Genova

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Spostamenti in bicicletta

Era da tempo che aspettavamo i dati ISTAT del censimento 2011. Finalmente possiamo vedere chi ha dichiarato di muoversi in bicicletta in città  in modo prevalente durante l’anno (i dati sono a livello comunale e provinciale).

Consideriamo che a Genova il fenomeno bicicletta nel 2011 stava muovendo i primi passi, e ad oggi certamente i numeri sono superiori.

Nel solo comune di Genova si muovevano abitualmente (nell’ormai lontano 2011) in bicicletta per recarsi sul posto di studio circa 90 persone (0.1% degli studenti), mentre erano 660 (0.3% dei lavoratori) quelli che si recavano sul posto di lavoro abitualmente in bicicletta per un totale di circa 750 persone (0.3% del totale).

Il dato si avvicina molto a quello dei simpatizzanti della pagina facebook di Anemmu in bici a Zena nell’anno 2011, il che ci fa pensare che essendo attualmente di circa 1900 persone ad oggi il valore di chi usa regolarmente la bicicletta in città potrebbe essere dello stesso ordine di grandezza. La crescita media mensile di simpatizzanti sulla pagina facebook è di circa 20 persone al mese che se fosse simile a quello di chi sceglie la bici tutti i giorni sarebbe molto interessante, anche se ci auguriamo che il fenomeno cresca con una progressione esponenziale nei prossimi anni, ma questo sta all’impegno di tutti i giorni di tutti noi.

Nella Città Metropolitana di Genova, invece, si muovevano abitualmente in bicicletta  420 studenti (0.3%) e 2844 lavoratori (1%), per un totale di 3644 persone.

Teniamo a ricordare che questi numeri sono riferiti solamente a chi ha ritenuto di decidere la categoria prevalente di spostamenti e quindi si sente rappresentato da quella categoria. Molte altre persone si spostano in bicicletta durante un periodo dell’anno di solo qualche mese durante la primavera o l’autunno ma non vengono qui rappresentate.

Altri Spostamenti.

La categoria prevalente degli spostamenti è rappresentata dal trasporto pubblico con il 25% a livello comunale.

Segue l‘auto privata col 21%+6% (come passeggeri).

Poi viene la modalità di spostamento a piedi, per il 21% degli spostamenti totali a livello comunale.

Segue la moto col 18%, il treno con il 6,4% ed infine la bicicletta che per nostra vocazione ci auguriamo prenda sempre di più il sopravvento rispetto alle categorie dei mezzi privati a motore.

Restiamo in attesa di un nuovo censimento (il prossimo dovrebbe essere tra cinque anni) per studiare l’evoluzione del fenomeno.

Una raccomandazione: nel prossimo censimento ricordiamoci della bicicletta! 

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Tramonta il percorso Gavette-Brignole?

E’ con immenso rammarico che riportiamo un trafiletto da un articolo di Repubblica Genova:

“È tramontato, invece, il progetto caldeggiato in particolare dall’Associazione Amici di Ponte Carrega per realizzare una pista ciclabile in sponda destra del Bisagno, tra Borgo degli Incrociati e le Gavette, sfruttando la viabilità interna (via Ponterotto, via Vecchia, via Caderiva). Un asse che avrebbe comunque costretto a sacrificare molti posti auto nelle vie Canevari, Bobbio e Piacenza.”

La tristezza è doppia in quanto quel “in particolare” ci fa pensare che impegnarsi in prima persona per ore e ore di lavoro di volontariato in questa città equivalga a essere ignorati, od a farsi prestanome per associazioni evidentemente più visibili o “pesanti”.

Non è assolutamente vero che questo percorso avrebbe costretto a sacrificare molti posti auto come riportato nell’articolo. Chissà di che percorso stanno parlando, anche se hanno nominato le vie del percorso Gavette-Nervi nel primo tratto.

Chiederemo lumi all’assessore Dagnino che, contrariamente a quanto scritto in questo articolo, si era impegnata per approfondire la fattibilità di questo percorso che riteneva interessante.

E pensare che un giorno abbiamo ricevuto diverse insistenti telefonate da una giornalista di Repubblica che ci ha promesso che nel giro di pochi giorni avrebbero scritto un articolo sul percorso Gavette-Nervi da noi da anni caldeggiato e particolarmente sentito, con tanto di raccolta di un migliaio di firme.

L’articolo non si è visto ma nel contempo neppure abbiamo ricevuto alcuna spiegazione di questo improvviso interesse ed altrettanto improvviso disinteresse.

Forse Repubblica Genova potrà fornirci qualche chiarimento?

 

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Unconventional approach to the analysis of carbon monoxide production in the city of Genoa by vehicular traffic

Sommario:

  • Introduzione
  • Effetti patologici dell’ossido di carbonio.
  • Le concentrazioni medie in città.
  • Quanto CO produciamo in città (Genova).
  • Suddivisione della produzione di CO per tipologia emissiva (EURO).
  • Una Camera a Gas grande come Genova
  • Appendice: Un pò di numeri e calcoli.

 

Introduzione

Oggi parliamo del Monossido di Carbonio. 

Il monossido ci ricorda tristemente i morti per calderine difettose o i suicidi per  mezzo dei gas di scarico delle auto.

Essendo il CO incolore, insapore, inodore e non irritante, non ci accorgiamo della sua presenza, ed è per quello che può creare effetti più e meno gravi fino alla morte per asfissia in base alla sua concentrazione ed al tempo di esposizione.

Una fonte urbana importante è quella dei mezzi a motore, ovvero dalla non perfetta combustione nei motori endotermici, o del riscaldamento domestico.

E’ la stessa molecola utilizzata, proprio per la sua affinità con il sangue, per rendere di un rosso vivace le carni in esposizione e preservarle dalla decomposizione. Cosa che purtroppo accade anche ai morti per intossicazione.

carne al monossido

Il peso molecolare del CO è di 28 g/mole, mentre quello dell’aria è pari a 28,8 g/mole, quindi il CO non tende  a stratificarsi a terra (contrariamente al CO2 ed altre molecole più pesanti dell’aria..) ma resta in sospensione.

Effetti patologici dell’ossido di carbonio.

L’elevata pericolosità e tossicità di questo gas è dovuta alla sua affinità con l’emoglobina, che risulta essere circa 200-300 volte maggiore di quella dell’ossigeno. Questa caratteristica gli consente di legarsi facilmente con l’emoglobina del sangue e di ostacolare così l’ossigenazione dei tessuti, dei muscoli e del cervello, con conseguenti effetti acuti (senso di affaticamento, sonnolenza, mal di testa) e alla lunga effetti cronici (diminuzione delle prestazioni fisiche ed intellettuali, aumento di cardiopatie e di disturbi circolatori; In alcuni soggetti esposti per lungo tempo all’assorbimento di piccole quantità del tossico, è stata descritta una sintomatologia caratterizzata da astenia, cefalea, vertigini, nevriti, sindromi parkinsoniane ed epilettiche, aritmie, crisi anginose).

Riportiamo alcuni dati salienti da un articolo interessante:

I primi sintomi dell’avvelenamento sono l’emicrania e un senso di vertigine, sonnolenza. Una concentrazione di CO nell’aria pari a 2000-4000 ppm (0,2%-0,4%) provoca la morte in circa 15 minuti, dopo aver provocato perdita di conoscenza………..

A causa del traffico automobilistico la popolazione urbana è spesso soggetta a lunghe esposizioni a basse concentrazioniLa lenta intossicazione da ossido di carbonio prende il nome di ossicarbonismo e si manifesta con sintomi nervosi e respiratori………”.

Gli effetti sanitari sono essenzialmente riconducibili ai danni causati dall’ipossia (carenza di ossigeno) a carico del sistema nervoso, cardiovascolare e muscolare, causando sintomi quali diminuzione della capacità di concentrazione, turbe della memoria, alterazione del comportamento, confusione mentale, alterazione della pressione sanguigna, accelerazione del battito cardiaco, vasodilatazione e vasopermeabilità con conseguenti emorragie.

Ecco una tabella che riepiloga i sintomi acuti a concentrazioni via via crescenti:

tabella effetti monossido

Le concentrazioni medie in città.

La concentrazione di monossido di carbonio nelle città, a causa del traffico, possono raggiungere medie di  30-40 ppm nei centri cittadini, raggiungendo, per qualche secondo, valori di 150-200 ppm in alcune zone dove barriere architettoniche (sottopassi o gallerie) impediscono la libera circolazione dell’aria. Gli effetti sulla salute dipendono dal tempo di esposizione.

Riportiamo a titolo esemplificativo le concentrazioni orarie misurate a Genova a Gennaio 2016 della centralina di monitoraggio che è più rappresentativa di ciò che accade nel traffico (si noti che di notte la CO tende a zero, quindi il contributo delle caldaie per riscaldamento nei pressi della strada è nullo, mentre quello misurato è verosimilmente pressocchè totalmente prodotto dal traffico veicolare, mentre gli andamenti medi sono legati ad altri fattori come il vento, la diffusività, l’interazione con altre specie chimiche):

CO centralina C Europa gen 2016

Le concentrazioni non sono tali da essere pericolose per chi passa velocemente nel traffico ma si fanno via via più rischiose per chi staziona per più tempo nei pressi di vie trafficate.

Le concentrazioni di monossido di carbonio misurate nelle centraline a Genova sono solitamente inferiori ai limiti normativi (Media mobile di 8 ore = 10 mg/mc), anche se sono state superate in passato, ma non è difficile pensare che valori più alti possano essere presenti nel flusso del traffico cittadino in prossimità degli scarichi dei mezzi, od in strade strette con traffico continuo nelle abitazioni o negozi ai piani bassi.

Il CO risulta comunque essere l’inquinante più abbondante in atmosfera. E’ l’unico inquinante le cui concentrazioni si misurano in mg/m3 (ovvero 1.000 volte di più rispetto agli altri inquinanti che si misurano in  µg/m3 o ng/m3).

E’ interessante valutare quanto CO viene prodotto annualmente, indipendentemente dalla concentrazione raggiunta in strada, per renderci conto dell’entità del fenomeno, per nulla trascurabile (si vedano in fondo i calcoli).

Quanto CO produciamo in città (Genova).

Per quanto riguarda la CO i valori prodotti dal traffico sono di tutto rispetto e la fonte principale è quella delle automobili con circa 10.000 tonnellate prodotte in un anno (60% del totale) , seguono “a ruota” le due ruote a motore con un valore di circa 6.000 t/anno (35% del totale) . In questa categoria i mezzi pesanti incidono “poco”, solo per un 5%.

Lo vediamo nella tabella riepilogativa qui sotto riportata, mutuata dai dati provenienti dalla stima ARPAL anno 2011, nell’inventario regionale delle emissioni. Nella tabella sono riportati anche gli altri inquinanti prodotti dal parco veicolare su strade urbane nell’anno 2011.

In rosso sono i quantitativi che, per inquinante, massimizzano la produzione.

dati ARPAL tabella t-anno emissioni CO Genova 2011

tabella 1: dati da inventario ARPAL 2011

Suddivisione della produzione di CO per tipologia emissiva (EURO).

A partire dai dati di ARPA Liguria e Lombardia, abbiamo voluto stimare i singoli contributi alle emissioni sopra stimate, per ciascuna categoria emissiva (EURO), in quanto questi non sono esplicitati nelle stime ARPA.

Questa stima (che porta a valori di produzione totale simili a quelli ottenuti da ARPAL, si basa su dati ACI per il parco veicoli, e su ipotesi di percorrenza media annua in ambito urbano spalmati su tutte le categorie in modo uguale (questo potrebbe non essere vero ma non si sono trovati dati attendibili). I dati di produzione per singola categoria EURO provengono da fonte INEMAR regione LOMBARDIA.

In quanto stima si presta ovviamente ad aggiornamenti sulla base di dati più realistici.

tabella t-anno emissioni CO Genova 2011

tabella 2: stima suddivisione per tipo EURO

Le fonti più importanti ( in tutto il 50%) provengono dai veicoli della categoria EURO O di auto e moto.

Una Camera a Gas grande come Genova, di dimensioni 2.200 volte l’olocausto nazista.

A titolo esemplificativo, al solo fine di rendersi conto del quantitativo di inquinante prodotto annualmente a Genova, riportiamo un conteggio del volume di miscela ARIA+CO in concentrazione tale da uccidere una persona per asfissia (12.800 parti per milione, ovvero l’1,28% in volume occupato CO/ARIA, sufficienti ad uccidere una persona in soli 3 minuti di esposizione).

Il volume totale di questa miscela è di circa 1 miliardo di metri cubi.

Tale volume è sufficiente ad uccidere 34.000.000.000 di persone ( avete letto bene sono 34 miliardi di persone!), ovvero 2.200 volte le dimensioni dell’OLOCAUSTO NAZISTA.

Per capirne meglio l’entità, questo volume equivale a tutta la parte di Genova urbanizzata (vedi immagine seguente) e considerare un’altezza di gas di 10 metri.

genova urbanizzata.jpg

Non sarebbe forse bene iniziare a mettere in discussione il nostro modo di muoverci in città, ed eventualmente pretendere tutti insieme che cambino le cose a favore di una mobilità che metta al centro la salute ed il benessere anche a costo di rendere un pò meno comodi i nostri spostamenti?

Appendice: Un pò di numeri e calcoli.

(teniamo a precisare che questi conteggi sono del tutto indicativi, e sono fatti SOLO per renderci meglio conto del quantitativo prodotto, non degli effetti reali che questo provoca, infatti fortunatamente le condizioni ambientali sono ben diverse da quelle assunte nei calcoli, che non prevedono lo scambio di materia con l’esterno e la ricombinazione chimica con altri inquinanti; la verità sta da qualche parte tra questi numeri e l’assenza di effetti sulla popolazione).

Calcoliamo il volume occupato dal Monossido di Carbonio CO puro  (17.053 tonnellate globalmente prodotte dal traffico urbano nel 2011 a Genova)  (pressione ambiente e temperatura è di 273 K):

Il peso molecolare del CO è di 28.01 g/mol

Le moli di CO sono pertanto:

moli di CO = (17’053 * 10^6 g ) / (28.01 g/mol) = 6,088 * 10^8 moli CO

Vol CO puro [mc] = 6,088 * 10^8 mol * 22.4 l/mol * 10^-3 m3/l = 1,364 * 1^7 mc.

 

Calcoliamo il volume di miscela ARIA+CO in concentrazione tale da poter provocare la morte di una persona, prodotto in un anno a Genova.

La morte per asfissia in un uomo di media corporatura può essere causata dalla respirazione per tre minuti di una miscela ARIA-CO con concentrazione all’ 1,28%, ovvero 12’800 ppm, ovvero 128 cc, ovvero 16’000 mg/mc, ovvero 0,0128 mc.

Calcoliamo il volume di tale miscela complessivamente prodotto in un anno:

Vol (ARIA+CO all’1,28%) = Vol CO / (Vol CO/Vol tot) =

= 1,364 * 1^7 mc CO / 0,0128 mcCO/mcTot = 1,0656 * 10^9 mc.

Essendo la superficie urbanizzata del comune di Genova pari a 102 kmq, tale volume è pari a quello generato moltiplicando tale superficie per una altezza di 10 metri circa.

 

Calcoliamo il numero di persone che può essere sterminata da questa miscela Aria + CO.

Un uomo respira mediamente in tre minuti il seguente volume di aria:

V resp = 10.5 l * 3 min / 1000 = 0.0315 mc.

N° persone asfissiate = Vol (ARIA+CO all’1,28%) / Vol resp =

1,0656 * 10^9 mc / 0.0315 mc. = 3,38 * 10^10 

= 33’838 milioni di persone/anno

= 93       milioni di persone / giorno

= 3,9      milioni di persone / ora

= 1’073   persone / secondo

 

Multipli dell’Olocausto Nazista

Se è vero che l’Olocausto Nazista ha sterminato 15 milioni di persone, il CO prodotto a Genova in un anno potrebbe uccidere un numero di persone 2’256 volte superiore a quello dell’Olocausto Nazista, ovvero 6,2 olocausti al giorno.

Multipli della popolazione genovese. 

Confrontando il numero con la popolazione genovese, in un giorno viene emesso tanto CO (solo da fonte traffico urbano) quanto basterebbe per uccidere 157 volte la popolazione del comune di genova:

in dieci minuti potrebbe essere sterminata tutta la popolazione genovese…….

partisans

P.S. se qualcuno rifa i calcoli e trova qualche errore può tranquillamente scriverlo nei commenti ed, anzi, è invitato a farlo. Poi ciascuno può provare a fare i conti per la sua città con i dati di produzione annuale reperibili dalle proprie Agenzie per l’Ambiente locali.

 

 

 

 

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L’importanza del tempo

le strade, un tempo, erano come le cattedrali: ampie, sgombere, maestose , davano il senso dell’infinito e della piccolezza dell’uomo ma al tempo stesso gli restituivano importanza, l’importanza del tempo che scorre piano, a passo d’uomo.

l'importanza del tempo

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