Non è più ora di chiudere un occhio e dimenticare….

Sono MORTI due amici sulle strade di Genova nel giro di due anni, in modo straziante, stritolati dalla rabbia e dalla disattenzione di altrettanto morte persone, nel cuore.

Dilaniati, smembrati, snaturati, martoriati….

E dietro cosa c’era? la banalità del male:

la rabbia di un autista che litigava con un altro autista, o la voglia di postare una foto su Facebook magari dell’ultima ciclabile di corso italia che ci sta così sul cazzo, a noi che andiamo in giro col SUV e ce ne fottiamo di tutti gli altri.

Ma questi sono solo motivi inventati ovviamente, nessun riferimento a fatti realmente accaduti.

Non intendo più chiudere un occhio, e non ho voglia di dimenticare

Tutti devono sapere, tutti devono ricordare.

Anche se i giornali non ne parlano più, curano solo la notizia fresca.

Sono arrabbiato, frustrato, impotente…

Sono stufo dei “davanti ad una morte bisogna solo tacere”, invece qui bisogna parlare, bisogna URLARE, ULULARE AL CIELO!

queste morti, insieme a quelle delle migliaia di vite spezzate ed incidentati sulle strade negli anni, gridano vendetta, gridano considerazione e VALORIZZAZIONE!

MA SE CE NE DIMENTICHIAMO E’ STATO TUTTO INUTILE,

UNA OFFERTA AL DIO DELLA ARROGANZA, DELLA NONCURANZA, DEL MALE

quel male banale, che insinua nei nostri cervelli che in fondo sia giusto così

che se vogliamo la modernità dobbiamo pagare uno scotto

che le comodità hanno un prezzo

che le abitudini hanno un prezzo…..

le stupide e banali abitudini che ci rendono schiavi di un modello che ormai è già morto, ma che ostinatamente continuiamo a perpetrare, egregore della motorizzazione a tutti i costi.

Il nostro Sindaco vegli sulla incolumità dei suoi cittadini, proponendo arditi cambiamenti di pensiero, ed evitando di mandare al macello i fanti alla baionetta senza fuoco di appoggio.

Questa è una guerra se non ve ne siete ancora resi conto.

svegliatevi tutti, armatevi se necessario di cortesia e di coraggio, di vogia di cambiamento, di persuasione, di ardore, di testardaggine,

cambattete l’ignavia, di chi non crede sia un suo problema..

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