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La ciclabile di Viale Brigate Partigiane, è veramente considerabile come degrado?

Sul Secolo XIX è oggi (29-12-16) comparso questo articolo circa le critiche sollevate dal gruppo Facebook “genova contro il degrado” contro la ipotesi di pista ciclabile di viale brigate partigiane.

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Riporto qui di seguito l’intervento fatto sul gruppo pubblico per spiegare le ragioni che mi vedono favorevole a realizzare una ciclabile al centro di Viale Brigate Partigiane:

“Buonasera Annamaria Scotto, premetto che sono un ciclista urbano da diversi anni impegnato nel proporre la bicicletta come alternativa ai mezzi a motore, impegno che porto avanti con dedizione proponendo anche soluzioni legate all’esperienza dell’utilizzo della bici da decenni in città. ho parecchie volte criticato più o meno costruttivamente, assessori (compresa l’assessore Anna Maria Dagnino che forse ormai non mi sopporta più) e studiosi vari, ma questa volta mi sento di dire che questa ciclabile al centro strada me la aspetto ormai da decenni e mi pare davvero una scelta giusta. mi rendo conto che per chi non ha mai pensato all’uso della bicicletta questa sia vissuta come un fastidio ma voglio volentieri portare il mio, se pur personalissimo, contributo alla causa considerando che una certa esperienza di vita vissuta sia quantomeno da leggere e poi farne quel che si vuole.

Il vostro mantra è rivolto al degrado, e pensare ad una ciclabile come degrado mi pare un po’eccessivo, od almeno fuori tema. Soprattutto pensando a tutti i luoghi veramente degradati come per esempio quelli creati a seguito della realizzazione della strada a mare di cornigliano, vera autostrada urbana.

IN PARTICOLARE ritengo che questa ciclabile al centro delle aiuole possa essere auspicabile per diverse ragioni:

  1. Quest’asse è molto importante per chiunque ritenga che la ciclabilità urbana possa essere un importante volano per incentivare il turismo e per ridurre il traffico e rendere la città più vivibile
  2. È importante perché chiunque si sposti tra Brignole ed il mare può usufruire dapprima del passaggio Brignole-arco della Vittoria-piazzale del Doria-spsotamento su via brigate Partigiane-attraversamento-fiera-corso italia o via dei pescatori (quando sarà resa transitabile ai ciclisti, cosa auspicabilissima).
  3. Vi assicuro che percorrere questo tratto all’interno delle aiuole rende il percorso molto magnificente e la vera porta per raggiungere il mare attraverso un corridoio protetto dai pericoli e dallo smog. Quindi questo tratto assurge a caratteristiche di collegmento primario trala Valbisano , Brignole (apertura al mondo tramite tutta le rete feerroviaria) ed il mare.
  4. Consideriamo che l’aria pura sta a cuore al ciclista come la benzina od il parcheggio sta a cuore al motorizzato
  5. È intuitivo pensare che stando lontani dal punto di formazione dello smog il ciclista (ma pensiamo anche a chi usa roller o pattini) sia salvaguardato e si senta assai più protetto
  6. Ergo, passare al centro delle aiuole può essere una esperienza davvero speciale non solo per il ciclista ma per il pedone che voglia un momento di vicinanza ad una dimensione più vicina alla natura, come potrebbe essere quella creata dal verde di piante a medio fusto ai lati di una ciclabile/pedonale
  7. Mi pare che salvaguardare l’estetica voluta a suo tempo da Mussolini ad oggi sia un po’ fuori tempo massimo 😉
  8. Dare invece una continuità tra il Bisagno a monte ancora scoperchiato co la parte a mare sarebbe esteticamente una conquista
  9. Chi usa la bici ha già utilizzato con piacere il tratto ad oggi adibito a parcheggio al posto delle aiuole.
  10. Ho sentito pareri di illustri architetti urbanisti appartenenti ad altrettanto illustri associazioni ciclistiche, dire che la ciclabile deve stare vicino ai negozi, quindi ai lati della strada, per poter rendere il ciclista consumatore e dare linfa ai negozi. Ma quanti negozi appetibili da ciclisti stanno nel tratto tra la questura e la foce? E poi, ma questo non vi pare faccia il paio con la solita trita e ritrita logica del consumo quindi vivo? io prediligo sinceramente la logica della naturalezza: respiro aria pura quindi vivo.
  11. Il problema della sicurezza è un non problema, in quanto basta realizzare, anzi c’è già, un attraversamento prima della rotonda alla foce per arrivare, verso ovest al sottopasso della fiera, dove basterebbe una rampa a scivolo per portare la bici su per le scale. mentre  a monte un altro attraversamento dalla Questura potrebbe ricucire la ciclabile che giunge da brignole.
  12. Dal lato est si potrebbe facilmente realizzare un tratto breve di ciclabile intorno al libraccio per poi riconnettersi a piazzale Kennedy dove altrettanto auspicabilmente potrebbe essere realizzata la ciclabile lato mare lontano dalla strada.

E voi che ne pensate?

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